…cosa mi porto via

  • i sapori enogastronomici della buona cucina mediterranea;
  • i saperi degli antichi mestieri: tra i vicoli del centro storico sicuramente si è attratti dalle ceste, borse e altri prodotti realizzati con lo strame (Ampelodesmos mauritanicus), pianta erbacea essiccata e poi intrecciata, secondo una tradizione tipica della cultura agro-pastorale dell’area dei Monti Aurunci e documentata anche in altri piccoli centri del Lazio meridionale. Presso il porto, sopravvive, invece, la testimonianza dell’antica attività della pesca: alcuni pescatori realizzano ancora a mano le loro reti;
  • gli scorci e gli angoli nascosti, memoria di un’atmosfera dove il tempo sembra essersi fermato.