CASTELLO DELLA PIETRA DI VOBBIA – (Genova)

Il maniero di Vobbia è il capolavoro dell’architettura castellana del Genovesato, polo d’attrazione culturale e paesaggistico del Parco naturale regionale dell’Antola. A chi giunge da Isola del Cantone in prossimità dell’antico Ponte di Zan (che, secondo la leggenda, sarebbe stato costruito dal Diavolo), offre uno straordinario impatto visivo, stagliandosi solitario contro l’azzurro del cielo, il grigio delle rocce e il verde dei boschi.

Incastonato come un diamante in posizione panoramica tra due speroni rocciosi (puddinga), che ne costituiscono i naturali bastioni difensivi, domina l’angusta strada che fiancheggia il torrente Vobbia. Un vero nido d’aquila praticamente inespugnabile… Da qui transitava una delle strade che da Genova e dal suo porto conducevano nell’entroterra e nella pianura padana.
Grazie agli interventi dell’amministrazione provinciale genovese, il castello è stato restaurato ed è visitabile dal 1994 negli ambienti interni. Sono state riportate alla luce cisterne, segrete, camini, nicchie, scale, l’ampio salone coperto da una volta a vela e i camminamenti con le finestre a strombo aperte sulla valle sottostante.

Come puoi raggiungere il Castello della Pietra

Raggiungere il castello non è difficile. A parte il percorso in treno e in autobus, occorre avere un buon passo e sentirsi fisicamente in forma per compiere una bella camminata in mezzo ai boschi.

Risalendo lungo la valle Scrivia, nell’entroterra di Genova, in direzione di Milano, si arriva a Busalla da dove si può prendere un autobus per Vobbia, o, poco più avanti, a Isola del Cantone, da dove si può risalire a piedi per la stretta valle laterale del torrente Vobbia, sino ad arrivare al paese omonimo, sovrastato dal maestoso Castello della Pietra.

da Stazione ferroviaria Genova Piazza Principe o Brignole:

  prendi treno regionale fino a Fermata Stazione ferroviaria Busalla (durata 35-40 minuti)

esci dalla Stazione ferroviaria Busalla, attraversa la strada e, proprio di fronte, in Via Vittorio Veneto, prendi l’autobus ATP Linea Pontedecimo-Busalla-Ronco direzione Vallenzona fino alla Fermata Via Ponte di Vobbia, Ufficio Postale (durata circa 30 minuti)

Attenzione: durante il giorno ci sono solo quattro corse, due al mattino presto e due nel tardo pomeriggio (sia andata sia ritorno), per cui bisogna programmare bene la giornata, contando di stare fuori a pranzo

Tutte le partenze
Trenitalia
ATP
  il modo più comodo per giungere al castello consiste nel percorrere il Sentiero dei Castellani, che parte da Vobbia, località Torre (raggiungibile attraverso una strada in salita che si apre sinistra, poco prima dell’ingresso in paese). E’ piuttosto lungo (circa 90 minuti di cammino) ma non particolarmente difficoltoso e molto panoramico in alcuni tratti.

E’ un antico percorso medievale all’interno del cosiddetto “Conglomerato di Vobbia” nel quale sono ricostruite, passo dopo passo, la storia e le tradizionali pratiche della gente della valle. Il sentiero si snoda, infatti, lungo il canyon del torrente Vobbia, fra i calcari del monte Antola e il conglomerato oligocenico, fra le antiche testimonianze della produzione del carbone da legna e dell’utilizzo del castagno.

Il sentiero prevede 10 stazioni che parlano delle tradizioni e delle peculiarità del luogo:

1. Il Poggetto, su cui, con ogni probabilità, sorgeva una torre di avvistamento al servizio del castello
2. La forra – profonda gola con affioramenti di argilloscisti – e la flora rupestre
3. La civiltà della castagna: ruderi di un secchereccio
4. La produzione del carbone di legna: “piazzola da carbone
5. Panorama sul canyon della val Vobbia (da non perdere9
6. Calcari del monte Antola e conglomerati di Savignone
7. Il bosco
8. Belvedere sul castello
9. La zona umido
10. Area di sosta attrezzata (utile per una sosta o per un picnic)

Si può poi discendere attraverso il sentiero che porta sulla provinciale e, percorrendo circa 2,5 chilometri sulla strada asfaltata, tornare a località Torre, completando così l’anello

oppure

  prendi treno regionale fino a Fermata Stazione ferroviaria Isola del Cantone (durata 50 minuti)
Tutte le partenze
  per arrivare al Castello occorre attraversare il ponte che separa le due parti del paese, imboccare la provinciale n. 8 (sono presenti delle paline che indicano la direzione) e percorrere a piedi i sette chilometri per arrivare fino al sentiero che conduce al castello, 2,5 chilometri prima del paese. Il tempo di percorrenza dipende dal proprio passo, ma in 90 minuti ce la si dovrebbe fare, considerato che la strada è pulita e non molto ripida.

L’ascesa fino al castello non è particolarmente lunga ma è piuttosto ripida, quindi è consigliata a persone con una certa “autonomia” in fatto di camminate. Se fatta in autunno, l’occasione può anche essere buona per una copiosa raccolta di castagne nei boschi della zona (la raccolta di funghi, invece, è regolamentata).

Il sentiero di accesso è stato recentemente ristrutturato e ora è molto più agevole arrivare al castello. Per la salita si impiegano circa 30 minuti, e lungo il percorso sono disponibili numerose panchine dove poter sostare. Non sono presenti fonti d’acqua. Molto bello il tratto finale, su passerelle in legno e metallo letteralmente “appese” all’enorme torrione roccioso che fa da supporto all’ardito castello.

Nei giorni festivi dei mesi estivi, è possibile accedere al castello con una visita guidata molto interessante, anche per i bambini. La bravissima guida, infatti, vi accompagnerà lungo le stanze del castello, raccontandovi di come si svolgeva la vita all’interno, le battaglie che vi sono state combattute e le leggende della zona, dal famoso ponte di Zan (o ponte del diavolo), a quella del pianoro dirimpetto da dove, nelle notti di luna piena, dal castello si possono vedere le streghe ballare!

consigliato l’abbigliamento da trekking; nello zaino non dimenticare scorta d’acqua, binocolo, macchina fotografica, k-way, cellulare
il viaggio si svolge in uno scenario naturale di rara bellezza, con monti boscosi che sovrastano la strada, curve che rivelano improvvisamente paesaggi mozzafiato, lo scroscio dell’acqua del torrente che, a valle di una piccola diga, forma una pittoresca cascatella, e il profumo della natura che ti avvolge e ti inebria.