…altro da sapere
Finora non sono state rintracciate testimonianze documentarie sicure sulla reale data di edificazione del castello, pertanto si è ipotizzato che la sua costruzione risalga XII secolo o a un periodo ancora precedente, ma non c’è niente di sicuro. Anticamente, fin dall’epoca longobarda, vi abitavano i monaci dell’abbazia di San Colombano di Bobbio, a cui apparteneva il territorio, che, come in altre località, edificavano eremi in grotte o in posti elevati e impervi. Alcuni documenti del 1252 nominano il feudatario Opizzone della Pietra, la cui famiglia assunse l’appellativo di “della Pietra” proprio per il legame con l’ardita fortezza. Secondo gli Annali dello storico genovese Caffaro di Rustico da Caschifellone, già nel XIII secolo il castello presentava le stesse caratteristiche strutturali e architettoniche di oggi.
A seguito della morte di Guglielmo della Pietra, il maniero passò in proprietà degli Spinola, una delle principali famiglie nobiliari della Liguria, proprietari anche del castello di Isola del Cantone, che lo mantenne fino al 1518, quando fu ceduto per disposizione testamentaria agli Adorno. Nel 1620 l’imperatore Mattia d’Asburgo lo annesse al feudo Pallavicino in val Borbera, facendogli perdere così ogni potere giurisdizionale autonomo. Nel 1797, le truppe francesi giunsero sull’Appennino e, per volere di Napoleone, soppressero i Feudi Imperiali. Il maniero fu così abbandonato e, dopo qualche anno, fu dato alle fiamme, decretandone così la progressiva rovina. Il bronzo dei cannoni fu prelevato dal vescovo di Tortona per essere poi utilizzato per la fusione delle campane della chiesa di Santa Croce di Crocefieschi. Nel 1979 fu donato al Comune di Vobbia nel 1979 e nel 1981 la provincia di Genova avviò diversi interventi di restauro. Il castello, dal 1994, è aperto al pubblico per visite guidate al suo interno e fino al torrione grande.
Dal 2008 il castello è gestito dall’Ente Parco dell’Antola che, tramite la Cooperativa “Castello della Pietra”, organizza visite guidate nel periodo aprile-ottobre e un programma di manifestazioni storiche nel periodo estivo, durante il quale funziona anche un punto di ristoro subito all’inizio del sentiero che promuove i prodotti tipici del Parco.
…lo sapevate che
La famiglia genovese degli Adorno comparve la prima volta con Lanfranco, figlio di Adorno detto Barisone, eletto anziano nel 1261. Poi la troviamo fra le famiglie che si dissero “popolari”, o perché esercitavano la mercatura o perché, già annoverate tra le nobili, si misero col popolo al tempo della rivoluzione che portò al dogato Simon Boccanegra (1339). Gli Adorno cominciarono veramente a primeggiare solo dopo la rivoluzione del 1339, quando il potere, prima esercitato dalle vecchie famiglie feudali (Doria, Spinola, Fieschi e Grimaldi), passò ai popolari (Adorno, Fregoso, Montaldo e Guarco) detti i Cappellacci (Capelazi), anch’essi presto gareggianti e discordi fra loro, e agli altri non rimase se non mescolarsi alle fazioni dei nuovi padroni. Decaduti i Montaldo e i Guarco, rimasero solo gli Adorno e i Fregoso che, per un secolo e mezzo, si contesero, con alterne vicende, il potere, appoggiandosi ora ai duchi di Milano, ora ai re di Napoli, ora alla corona di Francia, i quali tutti desideravano avere dominio in Genova, grande centro portuale mediterraneo.