…altro da sapere

Grazie ad un’imbarcazione dal fondo finestrato, il battello Cymba, è possibile visitare la Città Sommersa di Baia per ammirare gli antichi resti di tabernae, magazzini, pilastri, mosaici e la struttura del portus Iulius.
L’area naturalistica del Parco Monumentale di Baia è individuabile in quattro parti.
La prima è formata da sentieri caratterizzati da stupende piante ornamentali disposte a siepi e a filari.
Tra queste si distinguono: l’eucalipto, il pittosporo, il cipresso, l’oleandro, l’agave.
La seconda parte contiene un boschetto di pini marittimi e domestici anch’essi trapiantati.
La terza parte si dirama su una vasta area di vegetazione spontanea a macchia mediterranea che si sviluppa attraverso un sentiero, lungo 800 metri a ridosso della zona portuale di Baia.
L’ultima parte è un favoloso frutteto. Nel complesso sono state censite, attualmente, 81 piante.
Attualmente il Parco è sede dell’Ente Parco regionale dei Campi Flegrei.

…lo sapevate che

Aneddoto storico su Baia è quello che narra il ritorno dei Borbone sul Regno delle due Sicilie.
Dopo la caduta di Gioacchino Murat, il 2 giugno del 1815, Ferdinando IV di Borbone ritornò sul trono entrando nel porto di Baia a bordo del vascello inglese “The Queen”.
Re “nasone” rimase a Baia per 5 giorni e in questo breve lasso di tempo nominò i ministri di Stato e i capi di corte.
Quindi tutte le direttive del nuovo Regno furono definite a Baia. Dopo un paio di anni Ferdinando ospitò l’imperatore d’Austria Francesco II accompagnato dalla moglie e da Metternich. Il re offrì ospitalità offrendo un lauto pranzo nella sua residenza del Fusaro. Dopo aver visitato gli scavi di Cuma il Castello di Baia e le bellezze del paese, Metternich rimase estasiato al punto da riportare la cosa in una lettera privatissima inviata alla sua famiglia  in cui esprimeva tutto il suo stupore davanti alle bellezze flegree.