…nei dintorni
Il “protagonista principale” della collina soprastante Campobasso è il suo magnifico Castello di Monforte: un imponente complesso architettonico fortificato medioevale che sovrasta l’odierna e moderna città, di cui testimonia un passato fatto di potere, difesa, controllo del territorio e di parole come assalti, guarnigioni, piazza d’armi, segrete. Fortilizio che ha conservato nel tempo il suo aspetto funzionale originario senza cedere alle lusinghe di una trasformazione in dimora signorile (come avviene frequentemente) e da cui tutt’oggi ci aspettiamo di veder uscire il signore feudatario di turno. I Monforte, di origine francese, gli hanno dato il loro nome, forse solo perché furono l’ultima famiglia feudale che vi dimorò, a partire dalla metà del XV secolo, dandogli l’aspetto attuale e imprimendo un po’ ovunque il loro stemma (una croce con intorno quattro rose). I cenni storici riferiscono che il conte Nicola (Cola) Monforte nel XV secolo si schierò con gli angioini contro Ferdinando d’Aragona ma, dopo la sconfitta subita, si allontanò temendo la vendetta di Ferdinando I di Aragona.
Ma che il castello sia molto più antico è evidente da molti indizi e addirittura confermato dall’illustre Benedetto Croce che lo datò al IX secolo, data confermata da un documento conservato nell’Archivio Segreto Vaticano. La fortezza ha pianta quasi rettangolare (m 32×44), con quattro torri agli angoli, merli guelfi, ponte levatoio e fregio alla porta d’ingresso. Essendo stata oggetto di restauri, la parte esterna ha ripreso la sua veste originaria, mentre quella interna è assolutamente povera con un enorme spazio vuoto scoperto che forse delude l’aspettativa del visitatore: in realtà la piazza d’armi dei castelli fortificati era proprio così vuota, perché al suo interno i soldati si dovevano muovere con velocità e senza intralci, nonché approntarvi le macchine da guerra.
Nel 1738 gli abitanti di Campobasso, esausti dei soprusi dei feudatari, accollandosi i costi per il suo acquisto, riscattarono l’intera signoria e riconquistarono la libertà.