…altro da sapere

Venne inizialmente concepito come struttura difensiva, quando nel 1530, il cardinale Alessandro Farnese lo commissionò ad Antonio Sangallo il quale scelse di progettare una fortezza a pianta pentagonale con possente bastioni. Nel 1534, però, quando il cardinale divenne papa Paolo III, i lavori vennero sospesi e furono ripresi solo trent’anni dopo, dal nipote Alessandro Farnese, anch’egli cardinale, che scelse di ritirarsi a Caprarola, per sfuggire alle rivalità con le altre famiglie nobili per il potere sul papato.
Nel 1555, affidò all’architetto Jacopo Birozzi da Vignola, detto il Vignola, l’incarico di proseguire la costruzione edificando un sontuoso palazzo al posto della fortezza originaria. Vignola progettò e costruì un nuovo palazzo, composto di cinque piani, sui preesistenti basamenti creando un insieme armonico tra due strutture diverse e ottenendo così un risultato unico.

L’antica fortezza è ancora oggi riconoscibile oltre che dalla pianta e dal fossato anche dai quattro angoli rinforzati da bastioni che terminano a terrazza all’altezza del piano nobile, e dal quinto con un torrione che sovrasta il tetto.

Numerosi pittori, come Federico e Taddeo Zuccari, Jacopo Zanguidi (detto il Bertoja) allievo del Parmigianino, Raffaellino da Reggio e Giovanni de Vecchi, collaborarono alla decorazione degli ambienti con affreschi di soggetto mitologico, geografico e con episodi della storia della famiglia Farnese come nella stanza detta dei Fasti Farnesiani.

Lo stesso Vignola decorò sapientemente l’Anticamera del Concilio. Una delle stanze più affascinanti del palazzo è la Stanza delle Carte Geografiche o del Mappamondo, con gli affreschi di Giovanni Antonio da Varese, raffiguranti il mondo allora conosciuto e soprattutto la rappresentazione dello Zodiaco nella volta del soffitto.
Al termine della edificazione del Palazzo, il borgo di Caprarola venne riadattato urbanisticamente con la costruzione della “Via Dritta”.

…lo sapevate che

Il centro storico di Caprarola è attraversato dalla cosiddetta “Via Diritta”, realizzata tra il 1557 e il 1564, su progetto dell’architetto Jacopo Barozzi da Vignola durante i lavori di costruzione del grandioso Palazzo Farnese situato nella piazza in cui termina la strada, con lo scopo di esaltarne, con il suo effetto scenografico e trionfale, la grandiosità della struttura collocata in una posizione sopraelevata rispetto al paese.

Per la realizzazione della via, lunga 680 metri e segnata da cinque piazze equidistanti, venne volutamente modificato l’assetto urbanistico del borgo medioevale: fu alzato il livello stradale, furono abbattuti vecchi palazzi e costruiti nuovi ponti e abitazioni signorili.