…altro da sapere

I diversi poli del centro storico di Cantiano meritano ognuno una visita. Si segnalano i due rilievi presenti, ovvero la fortificazione di IX sec. di colmatrano, da cui peraltro si gode una vista panoramica sul paese e sulla via Gotica, e il colle di S. Ubaldo con l’omonima chiesa. Lungo il corso sono da vedere la Collegiata di S. Giovanni Battista, con la facciata incompiuta e, al suo interno, il famoso tondo della Madonna del Cardellino, inizialmente attribuita al Perugino e oggi a Eusebio di S. Giorgio. Poco più avanti, la romanica chiesa di S. Agostino rimasta inalterata nella facciata con conci e portale in pietra policroma e capitelli con decorazioni fitomorfiche, con l’adiacente chiostro e, ricavati negli ambienti duecenteschi del convento agostiniano, il Museo archeologico e della via Flaminia, piccolo ma molto curato, che permette di inquadrare molto bene le caratteristiche geologiche e territoriali del sito e la grande influenza che esse hanno avuto nella sua storia. Curiosità: ci si trova il dinosauro “Ugo” un piccolo dinosauro dell’era Mesozoica, ricostruito grazie alle impronte rinvenute poco fuori Cantiano.

…lo sapevate che

Nel Trecento a Cantiano fu fondata una “Libera Università”, grazie alla donazione del conte Gualteruzio Bonaccorsi, attraverso la quale la comunità divenne proprietaria di beni che amministrò a beneficio della cittadinanza, ottenendo a esempio di stipendiare un medico e un maestro posti gratuitamente al servizio dei cantianesi.

A Pasqua l’intero paese è coinvolto o in prima persona, come comparsa o nell’organizzazione della sfilata scenica, nella rappresentazione della passione e morte di cristo, qui denominata “La Turba”, che si svolge la sera del venerdì santo lungo i vicoli e le piazze del paese. L’evento richiama migliaia di visitatori ogni anno, per l’alto livello di qualità raggiunto dalla rappresentazione, con la presenza di cavalli e cavalieri romani, musica dal vivo e cori, grande cura nei costumi, affinati nel tempo a seguito delle ricerche storiche. Da non perdere la suggestiva fiaccolata finale, con la salita sul Colle di S. Ubaldo e la posa delle tre croci, visibile dal borgo.