…altro da sapere
Posto su una propaggine dei Monti Ausoni, allo sbocco della Valle dell’Amaseno, il monumento è attualmente, come in origine, isolato. Solo la presenza del campanile, e della lanterna sopra il tiburio della chiesa, lo segnalano a grande distanza e costituiscono ancora oggi un punto d’orientamento per l’intera vallata, posta ai margini delle antiche paludi pontine, che ha mantenuto le sue caratteristiche paesaggistiche originarie.
La costruzione della nuova abbazia cistercense è databile tra il 1163 e il 1180 e la sua inaugurazione si deve a papa Innocenzo III nel 1208 anche se il completamento delle sue decorazioni si protrasse fino al 1300. Insieme alla vicina abbazia di Casamari e quella romana delle Tre Fontane avrebbe dovuto costituire la base per il rilancio del monachesimo occidentale. L’architettura del complesso rispecchia le caratteristiche del gotico cistercense, uno stile nuovo per l’Italia, caratterizzato dalla sobrietà delle linee e la semplicità nelle decorazioni, in coerenza con le scelte dell’ordine e le regole dettate da S. Bernardo da Chiaravalle. Il monastero alla fine del Quattrocento aveva già perso la sua autonomia ed era passato alle dipendenze della Chiesa romana; dopo alterne vicende fu saccheggiato nel 1798 dalle truppe napoleoniche, tanto che venne ridotto a stalle fino al 1826, quando fu affidato da Leone XII ai Certosini e poi, dagli anni Trenta, ai Frati Minori Conventuali, che ancora oggi vi risiedono. Nonostante ciò il complesso si è conservato per grande parte come in origine: gli ambienti monastici che lo compongono quali il chiostro, il refettorio, la sala capitolare, le scuderie, etc.. si sono molto ben conservati, sono stati tutti restaurati dal MiBACT che ne è proprietario e sono aperti alla visita gratuitamente; la grande sala voltata del complesso dell’Infermeria dei Conversi è adibita a sala concerti e la Scuderia ospita il Museo Medievale.
…lo sapevate che
L’abbazia fu prestigiosa sede di studi e lo Studium di Fossanova fu depositario di conoscenze architettoniche che utilizzò per costruire molti altri monasteri affiliati in tutto il meridione, inclusa la Sicilia.
San Tommaso D’Aquino, di origini ciociare, morì qui il 7.03.1274 ed è possibile visitare nella foresteria la sua camera di morte e la cappella dove pregava.
Anche qui c’è traccia dei misteriosi templari, ai quali è noto che San Bernardo da Chiaravalle era legato, tanto che fui lui stesso a redigere la loro regola. Nel chiostro sono stati riconosciuti la “Triplice Cinta” e il “Centro Sacro”, simboli che indicano la zona come centro di energie telluriche, e il “Nodo di Salomone” scolpito su un pilastro della Sala Capitolare. Anche l’acquasantiera del refettorio ha una forma ad otto vertici (otto numero magico) simile a Castel del Monte, ed infatti si ha notizia che Federico II, grazie alla sua vicinanza ai cistercensi, contribuì alle spese di costruzione.
Secondo alcuni studiosi la grandissima diffusione dei monasteri cistercensi fu dovuta anche dalle grandi ricchezze accumulate dai templari. Sta di fatto che Bernardo costruì in tutta Europa, in poco tempo, 68 conventi, che promossero la costruzione di altri 168.
A metà agosto si svolge nel borgo la festa medievale che dura alcuni giorni e vede rappresentazioni tipiche dell’epoca quali giocolieri, musici, sfilate in costume e gastronomia locale.