BASILICA DI SAN ZENO – (Verona)
La basilica di San Zeno a Verona è uno dei capolavori dell’architettura romanica in Italia. Si sviluppa su tre livelli e l’attuale struttura fu impostata nel X-XI secolo. Il nome del santo viene talvolta riportato in altri due modi, e così viene talvolta nominata la basilica di Verona: San Zeno Maggiore o San Zenone. Tra le numerose opere d’arte, ospita un capolavoro di Andrea Mantegna, la pala di San Zeno. Nel maggio del 1973 papa Paolo VI l’ha elevata alla dignità di basilica minore.
San Zeno morì nel 380 d.C. Nella cronologia della chiesa veronese fu l’ottavo vescovo. Lungo la via Gallica, nella zona dell’attuale chiesa, vi era il cimitero dove il santo fu sepolto. Sulla tomba fu edificata una piccola chiesetta da Teodorico il Grande, re ariano. La prima chiesa fu distrutta nel IX secolo. Venne subito ricostruita per volere del vescovo Rotaldo e di re Pipino d’Italia su progetto dell’arcidiacono Pacifico. Questa nuova chiesa fu distrutta dagli Ungari all’inizio del X secolo. Dopo una breve traslazione nella cattedrale di Santa Maria Matricolare, il 21 maggio 921 il corpo di san Zeno fu riportato nella cripta che oggi è il livello più basso della basilica. San Zeno è uno dei santi a cui è stato cambiato più volte il giorno della commemorazione, dal 2004 la diocesi ed il comune di Verona hanno deciso di celebrarlo nella data della traslazione del suo corpo nell’attuale sede, al fine di non sovrapporlo alle feste pasquali e di poter dedicare un periodo più lungo ai festeggiamenti.
La chiesa assunse l’attuale forma e struttura, rispettando i canoni dello stile romanico veronese, sotto il vescovo Raterio, che ottenne i fondi per la costruzione dall’imperatore tedesco Ottone I nel 967. La chiesa fu danneggiata dal terremoto del 3 gennaio 1117 che colpì e danneggiò gravemente molte città del Nord Italia, e nel 1138 venne ricostruita e ingrandita. L’edificio che è arrivato ai giorni nostri fu terminato nel 1398 a cura degli architetti Giovanni e Nicolò da Ferrara con rifacimenti del soffitto e dell’abside in stile gotico.
Come puoi raggiungere la Basilica di San Zeno
da Stazione ferroviaria Venezia:
prendi treno regionale fino alla Fermata Verona Porta Nuova | |
dal piazzale esterno della stazione ferroviaria Verona P.N. prendere l’autobus n. 30 verso via Faliero Cap., scendere in Piazza Corrubio (distanza da percorrere: 7 fermate) e camminare per un centinaio di metri fino alla Basilica di San Zeno Maggiore |
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Tutte le partenze |
oppure
esci dalla stazione ferroviaria Verona P.N., procedi su Piazzale XXV Aprile verso Viale Andrea Palladio. Oltrepassi il viale e il piazzale, imbocchi Viale Luciano dal Cero e prosegui sullo stesso fino a Viale Colonnello Galliano; qui svolti a sinistra in Circonvallazione Oriani e prosegui su Circonvallazione Maroncelli. Gira quindi a destra in via Fossetto, poi a sinistra imboccando Piazza Pozza e prosegui fino ad arrivare in Piazza San Zeno. Svoltando a sinistra si giunge davanti alla Basilica di San Zeno Maggiore. |
il viaggio in treno fino a Verona è molto piacevole e una sosta di almeno tre giorni in città consente di visitarla bene, compresi i musei, le chiese, l’Arena e le attrazioni principali. Non bisogna dimenticare anche la parte oltre l’Adige, che spesso rimane un po’ negletta, ma che invece conserva insigni monumenti. Il fiume, infatti, rappresenta da sempre la spina dorsale, l’anima economica e la forza della città, essendo navigabile dalla foce, vicino alla laguna veneta, fin quasi a Bolzano, e avendo sostenuto, nel corso dei secoli, un’economia commerciale e manifatturiera fra le più importanti in Italia. Raggiungere la basilica di San Zeno è facile e comodo, anche a piedi: con non più di mezz’ora di passeggiata, si arriva dalla stazione alla piazza antistante la chiesa. In autobus si fa ancora prima, ma si perde un po’ dell’atmosfera del centro storico medievale | |
a due passi da Castelvecchio, si apre imponente sulla sua ampia piazza questa bellissima chiesa romanico-gotica, che rappresenta la vera anima culturale di Verona, una città sempre più aperta ai flussi turistici; qui, nelle vie, nelle case e nei palazzi di questo quartiere popolare ma molto significativo, si scopre un angolo autentico della storia di questa città. Il “San Zen che ride” è uno dei più importanti simboli della città di Verona. Ne rappresenta l’anima cattolica che, assieme all’Arena, testimonial degli antichi romani, e a Giulietta e Romeo, rappresentanti del Medioevo, sono un inconfondibile biglietto da visita della città nel mondo. Ma cos’è “San Zen che ride”? E’ la statua del Santo Patrono San Zeno protettore dei veronesi e dei pescatori d’acqua dolce, la cui festa è il 21 maggio in corrispondenza del trasferimento della sua salma nella Basilica a lui dedicata (in realtà sarebbe il 12 aprile nel calendario del martirologio) |