…altro da sapere
La struttura che caratterizza oggi lo splendido spazio verde di Villa Manin discende, nonostante i numerosi interventi succedutisi nel corso del tempo, dall’impostazione ad esso attribuita alla fine dell’Ottocento da G. Selva e Pietro Quaglia.
Annessa al complesso è la cappella, con adiacente sacrestia, dedicata a Sant’Andrea, costruita agli inizi del Settecento da Domenico Rossi, con sculture di Giuseppe Torretti e stucchi di Abbondio Stazio. Alla cappella si accede anche dalla barchessa orientale ma l’ingresso principale è fuori della piazza, a ridosso della porta orientale.
Da non perdere, sempre nella barchessa di levante, è l’armeria.
…lo sapevate che
Una curiosità: forse non tutti sanno che il celebre trattato di Campoformio (17 ottobre 1797), che sancì la fine della Repubblica di Venezia, stipulato tra l’Austria e la Francia di Napoleone Bonaparte, fu firmato proprio a Villa Manin. L’imperatore, infatti, risiedette qui per circa due mesi insieme a Giuseppina Beauharnais ed è ancora visibile la cosiddetta Camera di Napoleone.
La Villa è stata sede di pregevoli mostre di respiro internazionale, negli ultimi anni soprattutto di arte moderna e contemporanea. Si sono inoltre tenuti svariati concerti nel grande piazzale antistante l’edificio.