MUSEO ARCHEOLOGICO di FREGELLAE – A. MAIURI
di Ceprano – (Frosinone)

 
Nel cuore della Ciociaria, in una insenatura tra i fiumi Sacco e Liri all’ombra boscosa dei Monti Lepini si stende dolcemente il paese di Ceprano: qui, già circa quattrocentomila anni fa visse Argil, il cosiddetto Uomo di Ceprano, che probabilmente si procacciava il cibo tra gli elefanti e i grandi felini che popolavano la zona.
Oggi Argil riposa presso il Museo di Paleontologia della Sapienza di Roma, ma a Ceprano il museo archeologico nella Villa Comunale racconta la storia di un’altra importantissima scoperta: quella dell’area di Fregellae, cittadina dei Volsci, poi occupata dai Sanniti e infine colonia romana, unica testimonianza della vita cittadina degli ultimi secoli della Repubblica. Vita di grande qualità per quegli abitanti che disponevano di terme, edifici commerciali e di un importante santuario di Esculapio: le loro case erano ricche di mosaici pavimentali, tegole decorate e suppellettili di valore, i cui resti si trovano appunto nel museo, che propone anche un allestimento multimediale e dei plastici per migliorare la comprensione dell’insieme.
I resti più eccezionali vengono però dal teatro: in un’epoca in cui a Roma ci si accontentava di struttura provvisorie in legno rapidamente smantellate, sembra che gli abitanti di Fregellae disponessero di un edificio stabile per gli spettacoli. Fu forse qui che mise in scena le sue commedie l’autore fregellano Terenzio Libone?

Il Museo è direttamente connesso con il territorio, di cui racconta la storia, e con l’area archeologica di Fregellae: nonostante questa faccia parte del Comune di Arce, si trova a poco più di 2 km dal museo. Per raggiungerla è bello fare una passeggiata a piedi attraverso la parte più antica del paese: percorrendo Via Campidoglio si giunge su Corso Vittorio Emanuele, dove si trova la casa di famiglia dell’archeologo Amedeo Maiuri.
Proseguendo da piazza Cavour si giunge al ponte sul Liri e ci si trova davanti un paesaggio senza tempo: l’antico lavatoio è stato ritratto dagli artisti del Grand Tour, che dall’Europa si spingevano in Ciociaria a cercare paesaggi pittoreschi e…. le modelle formose tanto in voga a quei tempi! Di qui bisogna seguire la strada della Valle del Liri, ma a piedi conviene piuttosto passare tra i campi per via di Santa Giusta arrivando in brevissimo all’ingresso dello scavo.

Come puoi raggiungere il Museo archeologico di Fregellae Amedeo Maiuri:

Il modo migliore per raggiungere Ceprano con il trasporto pubblico è prendere il treno regionale dalla Stazione ferroviaria Roma Termini, direzione Ceprano-Falvaterra: nelle ore dei lavoratori pendolari c’è circa un treno ogni ora, mentre nelle ore centrali della giornata e nei festivi il treno parte più di rado. Tutte le partenze

da Stazione ferroviaria Roma Termini:

  conviene munirti in anticipo del biglietto di ritorno, perché il Caffè della Stazione, che vende i biglietti del treno, osserva orario 5.00-20.30 nei giorni feriali, ma la domenica è aperto solo dalle 7.30 alle 13.00 (foto)
  arrivato alla Stazione ferroviaria di Ceprano Falvaterra sono quasi 3 km a piedi di strada diretta fino al paese: dalla stazione si segue via della Stazione per circa 1 km, poi via Cornete Terza Traversa (ha un tunnel pedonale che passa sotto l’Autostrada Roma – Napoli) e infine via Celletti fino a Corso della Repubblica. La distanza è fattibile e tutta servita dal marciapiede almeno su uno dei due lati della strada, ma la strada passa per oltre metà della sua lunghezza fuori dall’abitato, per cui potresti preferire prendere la circolare comunale

oppure

la fermata è sulla piazza della stazione, sotto la pensilina, con gli orari affissi (foto): il biglietto si compra a bordo. Tutti gli autobus che fermano davanti la stazione passano nel centro del paese, quindi chiedete semplicemente all’autista di scendere alla Villa Comunale (Museo)  (foto)  o su Piazza Martiri di Via Fani (piazza principale). Se scendete sulla piazza procedete su via Campidoglio, girate a sinistra su via Carbonaro e vi trovate su Corso della Repubblica dove è il Museo: sono solo 300 metri. Per il ritorno, la fermata è esattamente nel senso contrario della strada a fianco della Villa Comunale.
  dal momento che fanno principalmente servizio scolastico, le circolari comunali passano perlopiù durante le ore del mattino dei giorni feriali. Inoltre l’orario e i percorsi urbani cambiano stagionalmente. Per avere notizie certe conviene chiamare nei giorni feriali precedenti al viaggio la ditta Iannucci e Proia che si occupa del trasporto locale: 0775-919005 / 0775-950065
  il museo apre la prima domenica di ogni mese con ingresso gratuito, ma l’area archeologica è solitamente chiusa nei festivi. Se vuoi visitare tutti e due la domenica devi prenotare l’accesso all’area archeologica al comune di Arce 0776 -1603011 (centralino, solo giorni feriali) oppure al Centro Guide Cicerone 0775.211417 – 349.4981226
  il percorso è quasi tutto in pianura e spesso ombreggiato, quindi è praticabile anche nelle giornate più calde. Lungo il percorso troverai dei QR code: inquadrali e avrai informazioni storiche e piccole curiosità sui luoghi e gli edifici (foto)